a cura di Luca Di Gianleonardo -Operanarrativa.com
Capita che un giorno insieme a un amico apri un sito internet dove puoi parlare di una delle passioni che ti riempiono il tempo libero: la lettura.Capita che decidi di dedicare il sito non solo ai soliti best-seller, ma anche a quegli scrittori che, seppur validi quanto (se non di più) gli autori che affollano le librerie, non riescono a emergere a causa del loro nome ancora poco noto. Chiedi a questi autori di inviarti una copia del loro libro, non perché vuoi guadagnarci, ma perché ti piace avere una libreria sempre più piena e sempre più varia.E capita che sempre più autori, più di quanti ci si sarebbe aspettati, hanno fiducia in te e spediscono la propria opera. E capita che i libri arrivano e tra questi e quelli che “incoscientemente” continui a comprare, la lista di lettura si riempie sempre di più, mentre il tempo si contrae.E quindi che gli autori devono attendere un po’ prima di vedere una nostra recensione alla loro opera sul nostro sito.Però capita che quando scarti un pacco, ti trovi tra le mani un libro che ha da subito qualcosa di particolare, qualcosa che stimola la curiosità, ben prima di leggere il risvolto di copertina.E così lo apri, inizi a leggere le prime pagine, giusto per zittire la curiosità, con l’intenzione di rimetterlo al suo posto nella lista e a finire prima quel volume che hai già iniziato. Ma capita che lo stile è intrigante, il protagonista un tipo strano che si mostra interessante ogni pagina che passa, che anche i personaggi di contorno, con le loro chiacchiere, ti spingono a restare.E capita che arrivi alla fine del libro che nemmeno te ne accorgi.Non mi dilungo oltre sulla trama de L’ingrato, Gordiano Lupi lo fa meglio di quanto potrei farlo io nella sua recensione a questo libro, che segue.Ma Naspini ha fatto un ottimo lavoro. Il Maetro Calamaio è un tipo strano, con tendenze che rasentano le pedofilia, un amore esagerato per le opere di Lautrec e un’attrazione fuori dai canoni per una sua ex alunna che prima getta in un baratro, ma a cui tende una mano per risalire. Un uomo che non viene capito dai quoi compaesani, e per questo additato come quello che disegna bordelli.Un gran personaggio.L’ingrato dimostra che i buoni libri non hanno solo firme famose.A volte capita che le belle letture si facciano trovare nella tua casella di posta.E ti facciano essere felice di aver aperto questo sito internet.
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