lunedì 6 aprile 2009

I SASSI - Recensione


::28.01.2008 - Corriere Nazionale - a cura di Stefania Nardini
"I SASSI", del giovane Sacha Naspini, vero e proprio gioiello nel panorama del noir. IL BALORDO, LA “LUCCIOLA” E LA PRIMAVERAUn gioiello. Voglio definirlo per ciò che vale rispetto alla valanga di pubblicazioni del genere noir. Sacha Naspini, lettore di questa pagina, un giorno mi ha chiesto se poteva inviarmi il suo romano. Gli ho detto di sì. Bella copertina. Bel titolo: “I sassi”. L’editore lo conosco, è “Il Foglio”. Piccola casa editrice che si è sempre presentata con una riga di chiarimento per gli autori: “non siamo editori a pagamento”. Infatti il romanzo di questo trentenne grossetano che ha un nome russo solo perché la mamma, che lo mise al mondo molto giovane, era appassionata di eroi di fotoromanzi, è stato pubblicato seguendo il criterio della qualità. Ed eccolo con la sua potenza narrativa in cui si intrecciano storie di vite, di città europee, in un periodo che va dal ’68 ai giorni nostri. Una scrittura quella di Naspini che ha un piglio estetico ed emozionale che si lancia in intrecci ben dosati e colpi d scena. Un uomo e una puttana che si incontrano. Detta così sembrerebbe una trama scontata. E parlano. Direte che pure questa non è una novità. Ma chi è la puttana di nome Eva, e lo sconosciuto arrivato a Praga con il suo impermeabile e una valigia di ricordi? C’è tutto in questa storia. Dalla vecchia mala romana, alle lacrime della città cara a Kundera. C’è tutto. C’è il sentimento, il rischio,l’ingenuità, la vita che quando si diverte è peggio di una puttana. Leggetelo questo libro. Perché il giovane Sacha è un talento vero. Non mi piacciono i paragoni, e forse non esistono paragoni quando la scrittura di una persona viene dall’anima. Un libro che si legge in un soffio, di quelli che vorresti non arrivare mai alla fine. Un libro che entra nei personaggi senza pregiudizi né remore, ma abbandonandosi al loro modo di essere. Sacha Naspini, 31 anni, ha al suo attivo altri due romanzi, sempre pubblicati per piccole case editrici. Questo che ho avuto il privilegio di leggere spero varchi i confini, spero venga tradotto. Sarebbe il risultato che merita un giovane scrittore e un editore che, seppur piccolo, si impegna nella qualità. Uno schiaffo alla logica de grandi circuiti editoriali che apprezzano solo i Moccia di turno. Finché durano. Anzi, finché portano profitti.

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