Sacha Naspini, rispetto ad altri autori della sua età che pubblicano per piccole o medie case editrici, ha una marcia in più. E non solo rispetto a loro. Questo noir svela i suoi motivi pian piano, con uno stile secco ma profondo, pieno di sottintesi, di frasi allusive, di parole non dette. Il mistero striscia sotto il testo come un serpente sotto il fogliame di un bosco. Ci troviamo di fronte a uno di quei rari testi dotati di "doppio fondo"; si legge e s'intuisce qualcosa, non detto dalle parole ma comunque evocato, qualcosa che sta dietro, sta in profondità, un po' come il lieve incresparsi delle placide acque di un lago che rivelano il passaggio di un mostro in profondità (vecchia similitudine sempre efficace). Questo si rispecchia, nel lettore, in un sommovimento nell'inconscio durante la lettura, il famoso "formicolio dietro lo sterno". La trama è ben dipanata, e contiene molti elementi "simbolici" (penso ad esempio al gioco di carte tra i due protagonisti, e al misterioso ciondolo attorno a cui ruota tutta la vicenda), che aiutano a imprimere nella testa tutta l'opera. I personaggi sono ben delineati, le scene di sesso sono non banali, precise e realistiche. Il romanzo si legge d'un fiato, lascia il segno sia durante che dopo la lettura, e non mostra mai segni di cedimento. Una bella conferma, un autore sicuramente da tenere d'occhio.
Maurizio Cometto
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