lunedì 6 aprile 2009

I SASSI - Recensione


::27.11.2007 - FONTE - a cura di Mariangela Di Stefano

Uno sconosciuto a Praga. Una prostituta con un nome d' "arte", Eva. Una prestazione che non ha niente a che vedere con il sesso. Ne "I Sassi" (edizioni il foglio), Sacha Naspini racconta magistralmente i suoi personaggi e le storie che ruotano attorno a loro. Un romanzo noir che il lettore non ha difficoltà a seguire nemmeno per un minuto, semmai il vero problema è riuscire a fermare la lettura prima di essere arrivati alla fine. La storia è avvincente e il linguaggio scelto dall'autore, semplice ma efficace, veicola perfettamente le immagini che vengono create sulle pagine del libro. I personaggi sono molti, ma non si fatica a stare dietro a nessuno. Si passa da un'epoca ad un'altra, da un Paese ad un altro, senza mai perdere il filo. Anzi, è proprio questa commistione che rende, mano a mano, tutto più chiaro, anche quando i personaggi narranti sono diversi di capitolo in capitolo. Quello di Naspini è un viaggio che parte da Roma, passa per la Spagna e arriva fino a Praga. Qui quello che è accaduto negli ultimi trent'anni si consuma in una notte densissima di avvenimenti e di colpi di scena. Praga si presta perfettamente al ruolo che ha scelto per lei l'autore. Con le sue atmosfere romantiche e fumose la città della Moldava rende perfettamente il senso di un fitto mistero che viene goccia a goccia e che apre la mente di chi ha deciso di inoltrarsi in questo mondo. In un gioco impietoso e serrato lo sconosciuto e Eva si raccontano le loro vite. Seduti ai due estremi di un tavolo i due parlano come non avevano fatto prima con nessun altro. Vanno avanti fino all'alba senza stanchezza, fino a quando i pezzi del puzzle cominciano a combaciare e tutto diventa più chiaro per entrambi. Eva racconta la sua vita di figlia adottata che non riconosce l'appartenenza alla famiglia che l'ha accolta da bambina. Lo sconosciuto parla invece della sua esistenza di collezionista di pezzi di antiquariato. Genio e sregolatezza per la prima, rischio e affari per il secondo. Entrambi hanno in comune una cosa, la loro compagna di vita è sempre stata la solitudine. Quello di Naspini è un racconto complesso, ma semplice. Un libro che non deve mancare nelle librerie di chi ama leggere e appassionarsi alle storie.

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