martedì 21 aprile 2009

L'INGRATO - Segnalazione

Dal CORRIERE DI MAREMMA del 04.04.2006 LE RIFLESSIONI DELL'ASSESSORE PRUNETI SU UN ROMANZO DEDICATO A MARIO PEPE
"QUEL LIBRO IN RICORDO DI MARIO" Mi è capitato di leggere “L'ingrato”, romanzo di un giovane scrittore della nostra terra: Sacha Naspini. Questo romanzo, scritto in “maremmano”, è a mio parere bello e scorrevole, e mi ha colpito già iniziando dalla dedica. Questo lavoro è infatti dedicato ad una persona che gran parte di noi follonichesi conosceva: Mario Pepe. Credo che ogni volta che pensiamo a Mario e alla sua tragica storia, un magone ci sale in gola e non possiamo che sentirci in colpa per quello che gli è accaduto. Ci sentiamo in colpa perché ognuno di noi, in quei tragici giorni, si è avventurato in giudizi frettolosi e all'apparenza innocui, ma in realtà devastanti. È forse per questo motivo che un giovane scrittore ha sentito il bisogno di esorcizzare questa colpa scrivendo questo romanzo, creando un alter ego di Mario, ed è sicuramente per questo motivo che sento il bisogno di scrivere queste poche righe. Per chiedere perdono a Mario e a tutti quelli che come Mario vengono accusati senza possibilità di replica, che rimangono vittime di una meschinità che travestita da innocuità avviluppa la nostra società e crea danni irreparabili. Diventiamo troppo spesso giudici senza avere giudizio, cercando vittime da sacrificare sull'altare della noia facendo come dice Sacha: “…si sparla come se fosse respirare, e capita sempre che qualcuno ci rimette…” . Mio nonno diceva: “se pensi a far del male… pensaci due volte e non lo fare!”. Forse dobbiamo ricominciare a fermarci e pensare. Sicuramente dobbiamo smettere di giudicare sempre e comunque.

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