mercoledì 25 novembre 2009

Francesco Celebrini su I CARIOLANTI


A volte capita, anche se raramente.

Quasi per caso si legge un libro di un giovane autore contemporaneo e conterraneo del quale non conoscevamo neanche il nome e si rimane colpiti e sconcertati.

In questo caso sto parlando del romanzo "I Cariolanti" di Sacha Naspini, autore maremmano (nato a Grosseto), pubblicato daElliot Edizioni e da circa un mese nelle librerie.

Il teatro degli eventi iniziali della narrazione è la Toscana nel 1918, durante la Prima Guerra Mondiale.

Dove, per sottrarre se stesso e la propria famiglia al male totale della guerra, un uomo si nasconde insieme alla moglie e al figlio di 9 anni in una buca scavata nel bosco, sopravvivendo in uno stato diindigenza assoluta e traendo nutrimento da tutto quello che capita, anche da radici, bachi e carne umana.

Inizia qui la catastrofe di Bastiano, il figlio, inconsapevole e, inizialmente, innocente protagonista di una storia atroce che lo condurrà, attraverso un percorso di miseria e brutalità, a unasemi demenza ferina da belva impazzita.

La discesa agli inferi viene tracciata senza appello ed ogni tentativo di riscatto del protagonista finisce in fallimento.

Una volta uscito dalla buca, infatti, il futuro di Bastiano è ormai irreparabilmente segnato ed ogni evento della sua vita lo allontanerà dagli uomini, lo renderà succube di un istinto rabbioso che lo spingerà più volte all'omicidio e, destino crudele, lo trasformerà , ormai adulto, in tutto ciò di cui lui stesso, da bambino, aveva terrore.

Quello che quindi all'inizio può sembrare un, seppur sofferto, romanzo di formazione, si trasforma invece, come scritto sulla copertina del libro, in un romanzo di "deformazione" dalle tinte forti e dalleatmosfere macabre e noir che progressivamente separano idealmente Bastiano dall'Holden Caulfield di Salinger, dall'Arturo Bandini di Fante o dall'Arturo Gerace della Morante, per dirne alcuni fra i tanti.

L'autore mostra una prosa sicura e matura, gestisce bene il plot narrativo evitando l'effetto splatter e traccia sapientemente ilcammino che dalla guerra porta alla pazzia, passando attraverso la fame e il delitto.

Brevemente per concludere, si tratta senz'altro di un racconto ben strutturato, un romanzo molto interessante e piuttosto originale, unafavola nera claustrofobica e impressionante quanto quella raccontata dalla madre al protagonista per fargli mangiare qualsiasi tipo di schifezza durante la permanenza nella buca all'inizio del libro: iCariolanti sono esseri sporchi, straccioni, magri fino all'osso e con braccia lunghissime che camminano lentamente strascicando i piedi e tirandosi dietro un carretto sul quale caricano i bambini viziati che non mangiano, per trasportarli nella loro tana e divorarli vivi.

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